martedì 29 luglio 2008

IPhone 3G senza Contratto

Interessante articolo tratto da http://www.telefonino.net/. ogni tanto dimentico che siamo italiani, poi cè sempre qualcosa che mi riporta alla realta.

“Comprare un iPhone 3G senza contratto sarebbe una cosa da stupidi” (ma al posto di stupidi, il termine utilizzato è più volgare, ndr). A riportare questo pensiero non è chi vi scrive, ma una figura di Telecom Italia Mobile, a pochi istanti dall’inizio della commercializzazione in Italia dei nuovi iPhone 3G di Apple.
È solo il culmine e la versione più stravagante ed emblematica di quella che limitata a un uomo potrebbe essere catalogata come linea di pensiero, ma che estesa a un soggetto giuridico va sotto il concetto di politica aziendale. La notizia non è di oggi, e non riguarda solo Telefonino.net. Anche al nostro indirizzo di posta elettronica dedicato alle segnalazioni da parte degli utenti, però, sono giunte svariate e-mail, di clienti insoddisfatti dopo il tentativo di acquisto di iPhone 3G.
Il motivo di tale sentimento non è la difficile reperibilità del nuovo prodotto della Casa di Cupertino, e nemmeno le piccole disavventure tecniche che passano dall’impossibilità di comporre e inviare mms. Si tratta di qualcosa di più misterioso, strano, di quello che un qualunquista definirebbe forse un altro ‘pasticcio all’italiana’. Cerchiamo di valutare la scena, ipotetica: un ragazzo intorno ai 22-23 anni viene a sapere del lancio e della conseguente commercializzazione del nuovo iPhone 3G, e inizia a risparmiare nell’ottica di un acquisto tanto sospirato.
Il device di Apple ha la caratteristica di poter essere utilizzato come iPod, come strumento per navigare in rete, come navigatore GPS, e infatti gli operatori telefonici che lo propongono in Italia danno la possibilità di metterselo in tasca ‘free’, vale a dire senza sottoscrizione contestuale di un abbonamento. Il prezzo rimane alto, ma tanto di cappello, vista la scarsa marginalità a favore degli esercenti (in media il 5% sulla versione 8gb). Le disponibilità del prodotto sono buone per quanto riguarda Vodafone, che nella sezione shop del proprio sito lo dà in magazzino, mentre su Tim.it è, al momento, in arrivo.
Torniamo però al ragazzo di poco fa, che intanto, arrivato alla cifra fatidica di 499 euro, si reca in un centro commerciale, o in un punto vendita Vodafone One o Il Telefonino, per comprare un iPhone free, senza abbonamento, fosse solo per motivi personali. Può farlo, Tim e Vodafone danno possibilità di scelta, quindi è tranquillo e anche felice, in ottica dell’imminente acquisto.
Acquisto che però non va a buon fine, non perché di iPhone non ce ne siano più, ma perché sempre più spesso si sentono dire dagli esercenti frasi come queste: “iPhone è in vendita abbinata a un contratto”; “per comprare iPhone bisogna sottoscrivere un abbonamento”; “noi abbiamo ricevuto questa direttiva: non possiamo vendere iPhone senza contratto”. C’è qualcosa che non torna, ma non è un colpo di calore di chi vi scrive. Anche perché, stamattina, chi vi scrive ha provato ad acquistare un iPhone senza abbonamento, e in un paio di occasioni, a Milano, la scena si è presentata: dealer e centri specializzati che non vendono iPhone senza abbonamento, con il cliente medio che dà ascolto agli interlocutori, sottoscrivendo un contratto. Un contratto caro, il più delle volte. È una situazione che non si limita a casi isolati, e ne sono testimonianza le e-mail giunte a Telefonino.net. Eppure la pratica, per quanto deplorata ufficialmente da Tim (su Vodafone stiamo cercando ancora di avere qualche voce dall’interno, ve ne daremo notizia nei prossimi giorni), viene nei fatti non arginata, anche in virtù di una distribuzione che si misura con il contagocce. Testimonianze dirette di chi lavora con Tim ci riportano una situazione per cui se dei 10 iPhone distribuiti inizialmente dal gestore telefonico a ogni singolo negozio, ne sono stati venduti 8 con contratto e 2 free, in fase di nuova consegna questi stessi punti vendita si vedranno favoriti nei confronti di chi avrà piazzato solamente 2 abbonamenti a fronte, per esempio, di 8 pezzi free.
Le motivazioni di tale politica sono piuttosto banali, anche se naturalmente non si tratta di diktat, bensì di suggerimenti (o pressioni, se preferite il termine): bisogna procacciarsi nuovi clienti, per fare nuovi abbonamenti (e quelli legati a iPhone sono per alto-spendenti), e per superare la scarsa marginalità degli iPhone venduti senza contratto. In Italia, abbiamo aspettato a lungo che Apple sbarcasse con il suo telefono cellulare, ma ora il prezzo che l’utente medio è chiamato a sostenere va oltre i limiti del buonsenso.
Già, ma allora qual è la soluzione al problema? Potete aspettare che iPhone sia nuovamente disponibile online, o alzare la voce (a ragione) con il dealer che proverà ancora a rifilarvi un modello e contestualmente un abbonamento. Noi, intanto, continueremo a monitorare la situazione, per darvi anche l’orientamento della politica di Vodafone, nella speranza che la situazione migliori a favore del cliente.

Che come in altri campi, da protagonista capace di determinare il successo o il fallimento di un prodotto e anche di una azienda, viene considerato come un anello troppo debole e indifeso.